Miele Amaro – Guido Coraddu
26 Aprile 2025 @ 17:00
Nel corso della sua evoluzione la musica jazz è passata dall’essere un genere leggero di intrattenimento al rappresentare l’espressione più complessa della cultura afroamericana, fino a prendersi un ruolo tra i linguaggi della contemporaneità. L’improvvisazione è la chiave di questa evoluzione sotto almeno due aspetti: la non riducibilità alla riproduzione industriale (facendo però della registrazione lo strumento della propria diffusione) e l’apertura alla contaminazione che ha fatto sì che oggi il jazz non sia più un genere musicale, ma piuttosto una semantica attraverso la quale artisti di ogni provenienza hanno costruito musiche che declinano il proprio personale linguaggio e la propria identità.
Un esito di questo processo è il proliferare di una genealogia di diversi jazz: caraibico, scandinavo, flamenco, arabo, manouche… In quest’ottica, anche la Sardegna ha espresso un proprio jazz, rintracciabile nel lavoro di musicisti che si sono ispirati alle tradizioni ancestrali dell’isola, ai paesaggi, ai sapori e alle sue suggestioni, tracciando nuove strade a volte di straordinario successo internazionale. “Miele Amaro” è una sintesi di questa produzione musicale, un viaggio lungo i brani di diversi musicisti sardi che attraversa quarant’anni e almeno tre generazioni di autori: da Marcello Melis a Zoe Pia passando per Enzo Favata, Gavino Murgia e – immancabili – Paolo Fresu e Antonello Salis.
Questa musica è raccontata dal suono del pianoforte, mettendo in risalto le caratteristiche dei brani a prescindere dall’intimo rapporto che ogni musicista ha con il proprio strumento (in alcuni casi un unicum, come per Paolo Angeli e la sua chitarra preparata). La trascrizione punta a mantenere un equilibrio tra la rilettura jazzistica, che si appropria dei brani e li personalizza trasformandone a volte armonie e strutture, ed il riferimento alla forma originale delle composizioni.
Il titolo “Miele Amaro” è ispirato all’omonima antologia di poesia e prosa pubblicata da Salvatore Cambosu nel 1954, lettura imprescindibile per chi desideri approcciarsi alla cultura isolana. Il lavoro è patrocinato dalla fondazione Nivola che ha reso disponibili per l’edizione discografica alcune opere realizzate da Costantino Nivola nei suoi anni a New York, punto di riferimento del dialogo tra la cultura sarda e quella americana nel segno della contemporaneità.
Guido Coraddu è attivo sulla scena musicale da circa trent’anni.
Pianista di scuola classica diplomato con Ludovica Costa, è passato dalle esperienze giovanili presso il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova, dove si è laureato in Ingegneria Elettronica, alla scrittura per la danza contemporanea, il teatro, il cinema e la radio.
Negli anni 2000 è tornato a suonare il pianoforte dal vivo prima con il progetto Trèulas, poi con il quartetto Musica ex Machina con il quale ha pubblicato quattro album. Nel 2022 ha pubblicato il suo primo album per pianoforte solo: Miele Amaro – una antologia del jazz sardo.
Nel corso degli anni ha collaborato con moltissimi musicisti tra cui si possono citare Daniele Sepe, Roy Paci, Victor Seen Yuen, Louis Sclavis, Kenny Brawner, ma anche con progetti artistici orientati alle arti grafiche, al giornalismo, al teatro e alla letteratura.