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Antiche modernità
19 Agosto 2023 @ 17:00 - 17:30
Tullio Forlenza
Pianista
Il programma da concerto “Antiche Modernità” propone all’ascolto quattro lavori pianistici che ben rappresentano le diverse tendenze musicali che tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 condussero la composizione verso nuove possibilità espressive, arricchendo il linguaggio pianistico con nuove e fino ad allora inedite soluzioni espressive e timbriche.
Le “Danze popolari rumene”, nate originariamente per pianoforte e successivamente trascritte per orchestra, rappresentano un primo compimento della approfondita ricerca bartókiana sulla musica popolare e contadina. I brani sono riportati utilizzando le strutture melodiche e armoniche originali quasi senza nessuna manipolazione da parte dell’autore e conservano intatta l’intensa vitalità ed espressività dei modelli originali. Nell’anelito bartókiano l’interesse per la musica popolare è, al di là di ogni connotazione regionale, il sentire sé stessi umilmente al servizio “della fraternità dei popoli, della loro fratellanza davanti e contro ogni guerra, ogni conflitto”, tema quanto mai attuale.
La “Suite Op. 14” di Béla Bartók è un’opera altrettanto importante e rivela al suo interno l’influenza che lo studio della musica popolare aveva esercitato nel compositore, senza però costituirne il materiale esclusivo. In questa suite il materiale popolare è trattato non come citazione ma come uno dei retaggi culturali possibili. Nel primo movimento, la ritmica deriva da una danza rumena, la Ardeleana, mentre nel secondo movimento, spesso costruito su elementi esatonali, è ravvisabile una parentela con gli scherzi beethoveniani in tempo ternario. Il terzo movimento utilizza temi arabi raccolti da Bartók nell’oasi di Biskra in Algeria, ma la sua caratteristica principale è l’incedere ritmico: un ostinato nel registro basso che il compositore utilizza magistralmente creando un progressivo clima di tensione. Il quarto movimento è un momento di profonda meditazione in cui una scarna melodia emerge dall’interno di accordi diminuiti per poi, dopo un apparente movimento di danza, sprofondare in una lenta dissolvenza.
La “Sonatine” di Maurice Ravel è di grande interesse sia per le elegantissime soluzioni armoniche, sia per la compiutezza della forma che vede utilizzare dal compositore gli stessi elementi tematici in tutti i movimenti sebbene abilmente modificati ed inseriti con diverse possibilità espressive. Dal punto di vista prettamente strutturale, il compositore si ispira alla sonatistica settecentesca, apparentemente oltrepassando la complessità che aveva condotto la sonata romantica a dimensioni molto maggiori e ad uno sfruttamento capillare dei materiali tematici. La forma è dunque idealmente contratta ed essenziale e racchiude all’interno della sua struttura completa il minuetto che è contemporaneamente rievocazione e nostalgia. Interessante componente della “Sonatine” è la sottesa sensualità di cui Ravel riesce a permeare il tessuto musicale e che si rivela interamente nel movimento finale.
L’opera “Quadri di una esposizione” di Modest Musorgskij rappresenta una delle pietre miliari del repertorio pianistico e non solo ed attesta la mutazione del linguaggio musicale che principia in Russia alla fine dell’Ottocento.
Caratteristica fondamentale del brano è l’abbandono del linguaggio tonale romantico, in favore di un uso più coloristico e percussivo del pianoforte, nonché l’attenta ricerca di effetti timbrici originali funzionali a un uso sia descrittivo delle immagini, sia alle diverse sfumature interiori dell’osservatore posto innanzi alla contemplazione pittorica. L’occasione compositiva è la prematura scomparsa di un amico di Musorgskij, l’artista e architetto Victor Hartmann al quale nel 1874 fu dedicata una mostra presso l’Accademia russa di belle arti di San Pietroburgo con l’esposizione di circa 400 tra dipinti, disegni e abbozzi.
A seguito della visita della mostra, il compositore decise di dedicare all’amico l’importante brano, estrapolando 11 dipinti che lo avevano maggiormente suggestionato e realizzando una forma di narrazione sonora che includesse anche gli stati d’animo del compositore durante e dopo ogni osservazione. Il brano ebbe diverse traversie dopo la composizione, subendo dei rimaneggiamenti, probabilmente dovuti all’eccessiva carica innovativa proposta all’interno della stesura originale e solo nel 1975 fu data alle stampe la versione originale tratta dai manoscritti di Musorgskij.
Data la grande versatilità della scrittura ideata dall’autore, il pezzo venne più volte orchestrato per diversi organici. Di queste trascrizioni, la più nota è quella che realizzò Maurice Ravel nel 1922. Tale suggestione ha però facilmente scavalcato i confini della musica classica, giungendo anche nel territorio della musica Rock e del Jazz.
Ad oggi si contano decine di versioni e trascrizioni diverse del brano, per svariati ensemble ed organici.
Programma
I Parte
Béla Bartók (1881 – 1945)
Román népi táncok [Danze popolari rumene] (Sz. 56, BB 68)
I – Jocul cu bățu [La danza con il bastone]
II – Brâul [La cintura]
III – Topogó / Pe Loc [Sul Posto]
IV – Buciumeana [La danza del corno di montagna]
V – Poarga Românească [Polka romena]
VI – Mărunţel Minuzia [Danza veloce]
Suite Op. 14
I – Allegretto
II – Scherzo
III – Allegro molto
IV – Sostenuto
Maurice Ravel (1875 – 1937)
Sonatine
I Mov. – Modéré
II Mov. – Mouvement de Menuet
III Mov. – Animé
II Parte
Modest Musorgskij (1839 – 1881)
Quadri di una esposizione
Promenade
Allegro giusto, nel modo russico; senza allegrezza, ma poco sostenuto
Gnomus
Vivo e Meno mosso, pesante
Promenade
Moderato comodo assai e con delicatezza
Il vecchio castello
Andante molto cantabile e con dolore
Promenade
Moderato non tanto, pesamente
Tuileries (Dispute d’enfants après jeux)
Allegretto non troppo, capriccioso
Bydło
Sempre moderato, pesante
Promenade
Tranquillo
Balletto dei pulcini nei loro gusci
Scherzino: vivo, leggiero – Trio
Samuel Goldenberg e Schmuÿle
Andante. Grave energico e Andantino
Promenade
Allegro giusto, nel modo russico; poco sostenuto
Limoges, il mercato (La grande notizia)
Allegretto vivo, sempre scherzando
“Catacombæ” (Sepulcrum romanum)
Largo
Con mortuis in lingua mortua
Andante non troppo con lamento
La capanna sulle zampe di gallina
Allegro con brio, feroce – Andante mosso – Allegro molto
La grande porta (Nella capitale Kiev)
Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza